Nuovi stanziamenti contro la violenza di genere

Lo sgravio contributivo per l’assunzione di donne beneficiarie del Reddito di libertà
Di Marinella Perrini
La legge di bilancio 2024 introduce una serie di misure a tutela delle donne vittime di violenza di genere. In primo luogo, il "Reddito di libertà", una misura introdotta precedentemente, vede un incremento sostanziale dei fondi dedicati. Precisamente, viene aumentato di 10 milioni di euro annui per gli anni 2024, 2025 e 2026, e successivamente di 6 milioni di euro annui a partire dal 2027. Questo aumento testimonia l’impegno per supportare le donne vittime di violenza, garantendo loro non solo supporto immediato, ma anche una prospettiva di stabilità e sicurezza finanziaria nel medio-lungo termine.
Per contrastare la violenza di genere, è stato incrementato il Fondo dedicato alle politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Per gli anni 2024, 2025 e 2026 è previsto l’incremento di 4 milioni di euro per ciascun anno per l’implementazione dei centri per il recupero degli uomini autori di violenza. Per dare maggiore supporto al Piano strategico nazionale sulla violenza contro le donne e al relativo piano operativo, nonché per il rafforzamento delle iniziative formative per gli operatori che si occupano di prevenzione e assistenza, sono stati stanziati 5 milioni di euro annui. Per rendere permanente la formazione degli operatori di polizia e per le altre professionalità che intervengono nel piano strategico sono stati stanziati 3 milioni di euro. Mentre 20 milioni di euro annui, per un triennio, saranno investiti per la realizzazione e l’acquisto di immobili da adibire a case rifugio, fornendo così spazi sicuri e protetti per le donne in situazioni di emergenza.
Nella stessa direzione va la misura dello sgravio contributivo per i datori di lavoro privati che, per il triennio 2024-2026, assumono donne disoccupate vittime di violenza e beneficiarie del Reddito di libertà. Questo sgravio prevede un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali (con esclusione dei premi e dei contributi assicurativi INAIL) fino a un massimo di 8.000 euro annui, riparametrato su base mensile, per ogni lavoratrice assunta, ma senza riflessi negativi sulla pensione. La durata dell’agevolazione varia in base al tipo di contratto: dodici mesi per i contratti a tempo determinato, estendibili fino a diciotto in caso di trasformazione in tempo indeterminato, e ventiquattro mesi per i contratti a tempo indeterminato.