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Detassazione del lavoro notturno e festivo

Detassazione del lavoro notturno e festivo

Una misura per i dipendenti di strutture turistico-alberghiere

di Marinella Perrini

Sulla scia di quanto disposto originariamente dal Decreto Lavoro, D.L. n. 48 del 2023, la Legge di Bilancio 2024 riconferma per i dipendenti delle strutture turistico-alberghiere una detassazione sul lavoro notturno e su quello straordinario nei giorni festivi con l’intento di compensare la carenza di opportunità lavorative nel settore turistico-ricettivo e termale. Si tratta, nello specifico, di un trattamento integrativo speciale che non concorre alla formazione del reddito, per i lavoratori del settore turistico, alberghiero e termale per il periodo che va dal 1° gennaio 2024 al 30 giugno 2024. Una novità importante, che emerge dalla normativa aggiornata, riguarda l’ampliamento del gruppo di destinatari, che adesso comprende anche i lavoratori impiegati negli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e ristorazione, così come identificati dall’articolo 5 della Legge 287/91. L'essenza di questa disposizione è di riconoscere e valorizzare il contributo dei lavoratori di questi settori, che svolgono lavoro notturno e straordinario nei giorni festivi, garantendo loro un credito d’imposta. Questo credito non grava sui datori di lavoro, ma è a carico del sistema fiscale generale, rappresentando un sostegno diretto ai lavoratori.

In dettaglio, è stato introdotto un trattamento integrativo speciale, escluso dalla base imponibile, corrispondente al 15% delle retribuzioni lorde per il lavoro notturno e le ore straordinarie svolte in giorni festivi. Questa agevolazione è destinata soltanto ai lavoratori del settore privato titolari di reddito di lavoro dipendente, di importo non superiore ai 40 mila euro, nel periodo d’imposta 2023. Per beneficiare di questo trattamento, il lavoratore deve presentare una richiesta scritta al proprio datore di lavoro, fornendo prova del reddito di lavoro dipendente percepito nell’anno precedente.

Le somme corrisposte in virtù di questo trattamento integrativo dovranno essere riportate nella Certificazione Unica. Il datore di lavoro, in qualità di sostituto d’imposta, potrà poi recuperare il credito d’imposta generato dal trattamento integrativo attraverso il sistema di compensazione.