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Decontribuzione donne

Decontribuzione donne

Un sostegno alle mamme lavoratrici

Di Marinella Perrini

La Legge di Bilancio 2024 introduce una serie di misure innovative e significative, focalizzate principalmente sul sostegno alle famiglie con figli a carico, in particolare per le lavoratrici madri. Queste misure rappresentano un passo importante nella direzione del sostegno alla genitorialità e all’occupazione femminile, ma richiedono un’analisi dettagliata per comprenderne appieno le implicazioni sia contributive che fiscali.

La normativa prevede un taglio "rafforzato" del cuneo contributivo pari al 9,19% della retribuzione imponibile per le lavoratrici assunte a tempo indeterminato con due o più figli. Il beneficio aumenta il netto in busta paga, con impatti variabili a seconda del reddito della lavoratrice. L'effetto è diverso per coloro che hanno un reddito inferiore o superiore a 35mila euro, considerando che le prime beneficiano già di un esonero parziale del cuneo fiscale.

La Legge di Bilancio, al comma 180, prevede due tipologie di misure. La prima abbraccia il periodo che va dall’1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 e prevede l’esonero totale dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti per le lavoratrici madri di tre o più figli, con contratto a tempo indeterminato (esclusi i rapporti di lavoro domestico), fino al compimento del diciottesimo anno del figlio più giovane, con un limite massimo di 3.000 euro annui riparametrato su base mensile.

La seconda misura è limitata al solo anno 2024, e riguarda le lavoratrici madri (con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato) di due figli, fino al compimento del decimo anno del figlio più giovane. È importante evidenziare che, nonostante lo sgravio contributivo, l’aliquota per il calcolo delle prestazioni pensionistiche non subisce riduzioni.

Sul piano dell’impatto, in base alla relazione tecnica contenuta nella normativa, si stima che questo nuovo esonero riguarderà circa il 6% delle donne occupate, ovvero circa 570.475 lavoratrici con due o più figli.