Loading color scheme

Pensione anticipata: cosa cambia nel 2024

Pensione anticipata: cosa cambia nel 2024

La legge di bilancio 2024 ha modificato i requisiti per la pensione anticipata. Vediamo nel dettaglio.

Di Marinella Perrini

La legge di bilancio 2024 ha modificato i requisiti per la pensione anticipata. Vediamo nel dettaglio.

Per la “Pensione anticipata contributiva” (a 64 anni di età con 20 anni di contributi) è previsto l’innalzamento da 2,8 a 3 dell’importo soglia, finestra di 3 mesi e tetto (a 5 volte il Trattamento Minimo). La nuova norma prevede l’innalzamento del requisito di importo soglia mensile per il pensionamento anticipato (da 2,8 volte) a 3,0 volte l’Assegno sociale (503,27 per l’anno 2023), pari quindi a 1.509,81 euro mensili. Tale importo è ridotto a 2,8 per le donne con un figlio (1.409,156 euro) e a 2,6 volte per le donne con due o più figli (1.308,502 euro).

In tali casi, la pensione anticipata contributiva è riconosciuta per un valore lordo mensile massimo non superiore a 5 volte il Trattamento minimo previsto a legislazione vigente (corrispondenti a 2.818,7 euro, nell’anno 2023), per le mensilità di anticipo del pensionamento rispetto al momento in cui tale diritto maturerebbe a seguito del raggiungimento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico di vecchiaia.

Viene, infine, introdotta una finestra pensionistica, per cui il trattamento di pensione anticipata decorre trascorsi 3 mesi dalla data di maturazione dei complessivi requisiti previsti. (comma 125, lett. b))

Infine, la legge estende l’adeguamento gli incrementi della speranza di vita al requisito contributivo di 20 anni (comma 125, lett. c)).

Per la Pensione anticipata flessibile (cd. Quota 103 del 2024) si stabilisce la soglia di 62 anni di età e 41 di contributi, con calcolo contributivo con il metodo dell’opzione e tetto (a 4 volte il Trattamento minimo).

La legge riconosce, con alcune rilevanti modifiche, anche per il 2024 agli iscritti all’AGO e alle forme esclusive e sostitutive della medesima, gestite dall’Inps, nonché alla Gestione separata, il diritto alla pensione anticipata al raggiungimento di un’età di almeno 62 anni e di una anzianità contributiva minima di 41 anni, i cui requisiti possono essere maturati esclusivamente entro il 31 dicembre 2024.

In particolare, la pensione:

  • sarà determinata secondo le regole di calcolo del sistema contributivo previste dal d.lgs. 180/1997;
  • potrà essere erogata entro il tetto di un importo lordo mensile non superiore a 4 volte il trattamento minimo pari a circa 2.255 euro (anziché di 5 volte il TM previsto per chi matura i requisiti nel 2023), previsto a legislazione vigente per le mensilità di anticipo del pensionamento rispetto ai requisiti ordinari previsti per la pensione di vecchiaia dalla “legge Fornero” (l. 214/2011).
  • In tali casi, si allungano le finestre di uscita.

- per i lavoratori del settore privato e autonomi, si conferma la finestra di 3 mesi per chi matura i requisiti entro il 2023, mentre la finestra è elevata a 7 mesi, per chi matura i requisiti nel 2024

- per i pubblici che maturano i requisiti nel 2024, la finestra è elevata da 6 a 9 mesi. (comma 139)

E’, infine, previsto un incentivo alla prosecuzione dell’attività lavorativa per i soggetti in possesso dei requisiti “Quota 103” del 2024. Come nel 2023, è previsto anche per il 2024 che i lavoratori dipendenti che matureranno, nel 2024, i requisiti della nuova “Quota 103” (62 anni e 41 anni di contributi), potranno posticipare il pensionamento e rimanere in servizio, beneficiando in busta paga di una somma pari all’aliquota contributiva a carico del lavoratore (9,19%), con conseguente esonero del relativo versamento da parte del datore di lavoro e mancato accredito contributivo, sulla falsariga del c.d. bonus Maroni (comma 140).