Pensioni di invalidità: prospettive di riforma e novità 2023

La legge n. 227/2021 reca una delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di disabilità.
Di Marinella Perrini
La legge n. 227/2021 reca una delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di disabilità.
Essa rappresenta l'attuazione di una delle riforme (riforma 1.1) previste dalla Missione 5 "Inclusione e Coesione", Componente 2 "Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore", del PNRR. Tale riforma (c.d. Legge quadro sulla disabilità) prevede una legge di delegazione riguardante tutte le persone con disabilità avente il suo fulcro nel progetto di vita personalizzato e partecipato, diretto a consentire alle persone con disabilità di essere protagoniste della propria vita e di realizzare una effettiva inclusione nella società.
Il disegno di legge è stato dichiarato collegato alla decisione di bilancio dalla NADEF 2021 (Nota di aggiornamento al DEF), a completamento della manovra di bilancio 2022-2024. Nel documento della Commissione Europea, denominato "Allegato riveduto della DECISIONE DI ESECUZIONE DEL CONSIGLIO relativa all'approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza dell'Italia", è indicato (a pag. 456) che la predetta legge quadro per la disabilità debba entrare in vigore entro il 31 dicembre 2021.
La legge si compone di 5 articoli
L'articolo 1 definisce l'oggetto e la finalità della delega. Il Governo è delegato ad adottare, entro 20 mesi dalla data di entrata in vigore della legge (1 settembre 2023), nel rispetto dei principi e criteri direttivi di cui all'articolo 2, uno o più decreti legislativi per la revisione e il riordino delle disposizioni vigenti in materia di disabilità, in attuazione degli articoli 2, 3, 31 e 38 della Costituzione, in conformità alle previsioni della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (Convention on the Rights of persons with disabilities, di seguito CRPD) e del relativo Protocollo opzionale, ratificata con legge 3 marzo 2009, n. 18 nonché alla Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030 della Commissione europea del 3 marzo 2021, e alla risoluzione sulla protezione delle persone con disabilità adottata dal Parlamento europeo il 7 ottobre 2021. La finalità perseguita è quella di garantire alla persona con disabilità il riconoscimento della propria condizione, anche mediante una valutazione della stessa congruente, trasparente ed agevole, tale da consentire il pieno esercizio dei suoi diritti civili e sociali ivi inclusi i diritti alla vita indipendente e alla piena inclusione sociale e lavorativa, nonché l'effettivo e pieno accesso al sistema dei servizi, delle prestazioni, dei trasferimenti finanziari previsti e di ogni altra relativa agevolazione, per promuovere l'autonomia della persona con disabilità e il suo vivere su base di pari opportunità con gli altri, nel rispetto dei principi di autodeterminazione e di non discriminazione.
È prevista la facoltà del Governo di emanare entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore dei decreti legislativi di cui al comma 1, decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive, nel rispetto dei principi e criteri direttivi previsti.
L'articolo 2 reca i principi e criteri direttivi ai quali dovrà attenersi il Governo nell'esercizio della delega finalizzata al raggiungimento degli obiettivi individuati all'articolo 1.
Vengono individuati sette ambiti, all'interno di ciascuno dei quali sono previsti specifici principi e criteri direttivi, riguardanti:
- - la definizione della condizione di disabilità e il riassetto e semplificazione della normativa di settore;
- l- 'accertamento della disabilità e la revisione dei suoi processi valutativi di base;
- - la valutazione multidimensionale della disabilità, la realizzazione del progetto personalizzato e di vita indipendente;
- - l'informatizzazione dei processi valutativi e di archiviazione;
- - la riqualificazione dei servizi pubblici in materia di inclusione e accessibilità;
- - l'istituzione di un Garante nazionale delle disabilità;
- - il potenziamento dell'Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri;
- - le disposizioni finali e transitorie.
L'articolo 3 reca le disposizioni finanziarie stabilendo che ai maggiori oneri derivanti dall'attuazione della legge si provvede:
- - con le risorse del Fondo per la disabilità e la non autosufficienza di cui all'articolo 1, comma 330, della legge 27 dicembre 2019, n. 160;
- - con le risorse disponibili nel PNRR, per l'attuazione degli interventi rientranti nell'ambito del presente provvedimento;
- - mediante razionalizzazione e riprogrammazione delle risorse previste a legislazione vigente per il settore della disabilità.
Viene poi stabilito che fatte salve le previsioni di cui al comma 1, dall'attuazione delle deleghe recate dalla legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
L'articolo 4 introduce la clausola di salvaguardia, prevedendo che le disposizioni della presente legge e quelle dei decreti legislativi emanati in attuazione della stessa sono applicabili nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione.
L'articolo 5 dispone che la legge entri in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. La legge è entrata in vigore il 31 dicembre 2021.
Attualmente un comitato di esperti sta predisponendo le bozze di decreti attuativi, che dovranno entrare in vigore entro il 1° settembre 2023.
Intanto, sulla scorta della legislazione vigente in materia di perequazioni annuali delle prestazioni, la Circolare INPS n. 135 del 22 dicembre 2022 ha descritto i criteri e le modalità applicative della rivalutazione delle pensioni, delle prestazioni assistenziali e l’impostazione dei relativi pagamenti, nonché le modalità gestionali delle prestazioni di accompagnamento a pensione per l’anno 2023.
Come si evince dalla tabella sotto riportata, c’è un adeguamento degli importi delle pensioni, delle indennità e degli assegni, così come dei limiti reddituali rispetto al precedente anno.
I limiti di reddito per il diritto alle pensioni in favore dei mutilati, invalidi civili totali, ciechi civili e sordomuti sono aumentati del 5,1%.
Per quanto riguarda la maggiorazione massima “incremento al milione” per invalidi civili totali, sordi, ciechi tra i 18 e i 65 anni è fissata per il 2023 a 386,27 euro mensili (nel 2022 era di 369,27).
Per il 2023 i limiti reddituali sono i seguenti: 9.102,34€ se pensionato solo (8.603,66€ nel 2022); mentre 15.644,85€ se pensionato coniugato (14.701,05€ nel 2022).
Per quanto riguarda la maggiorazione massima “incremento al milione” per invalidi civili totali, sordi, ciechi tra i 18 e i 65 anni è fissata per il 2023 a 386,27€ mensili (nel 2022 era di 369,27).
Per il 2023 i limiti reddituali sono i seguenti: 9.102,34€ se pensionato solo, (8.603,66€ nel 2022); mentre 15.644,85€ se pensionato coniugato (14.701,05€ nel 2022).
Tipo di provvidenza |
Importo |
Limite di reddito |
||
2023 |
2022 |
2023 |
2022 |
|
339,48 |
316,38 |
17.920,00 |
17.050,42 |
|
Pensione ciechi civili assoluti (se ricoverati) |
313,91 |
292,55 |
17.920,00 |
17.050,42 |
313,91 |
292,55 |
17.920,00 |
17.050,42 |
|
313,91 |
292,55 |
17.920,00 |
17.050,42 |
|
313,91 |
292,55 |
17.920,00 |
17.050,42 |
|
313,91 |
292,55 |
5.391,88 |
5.025,02 |
|
313,91 |
292,55 |
5.391,88 |
5.025,02 |
|
959,21 |
946,80 |
nessuno |
nessuno |
|
527,16 |
524,16 |
nessuno |
nessuno |
|
261,11 |
259,75 |
nessuno |
nessuno |
|
217,64 |
215,35 |
nessuno |
nessuno |
|
Lavoratori con drepanocitosi o talassemia major |
563,874 |
525,38 |
nessuno |
nessuno |
Inoltre, è previsto un allineamento degli importi delle prestazioni e dei redditi 2022/2023 rispetto all’assegno sociale come da tabella riportata di seguito.