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Una nuova PA per superare il digital divide

Una nuova PA per superare il digital divide

Tre progetti INPS per le comunità locali

Di Marinella Perrini

 

Le politiche di Welfare sono attuate in Italia da molteplici soggetti pubblici e anche privati (Terzo Settore) attraverso una pluralità di strumenti assistenziali, destinati a diversi segmenti di utenza, definiti sia a livello nazionale che locale. Tuttavia, la vastissima tipologia delle misure assistenziali e dei relativi soggetti erogatori, nonché l’enorme dimensione della platea dei destinatari, rendono estremamente complesso il coordinamento tra le attività dei diversi enti che non sempre riescono a programmare la loro azione in modo complementare tra i vari livelli di erogazione.

Tale complessità impone un rapido ripensamento e ridisegno dei sistemi informativi della pubblica amministrazione, a tutti i livelli (nazionale, territoriale), in modo da adeguarli alle nuove necessità e aspettative.

Le principali problematiche da superare sono, sul fronte esterno, il digital divide, elemento di esclusione per alcune categorie di utenti dai vantaggi offerti dalla trasformazione digitale e, sul fronte interno, la non interoperabilità delle banche dati delle diverse amministrazioni, fattore fortemente incidente sull’offerta semplificata e integrata di servizi. Per superare queste criticità l’INPS lavora a tre progetti per le comunità locali:

Il progetto “Welfare as a Service”

Il principale driver di innovazione nel settore del welfare è rappresentato dall’interoperabilità delle banche dati dei vari welfare providers, per permettere la condivisione e la costruzione di nuovi servizi che, proprio attraverso la circolarità delle informazioni, risultano più efficienti, tempestivi ed efficaci nella soddisfazione dei bisogni dell’utente. Inoltre, in un momento di criticità nella disponibilità di risorse, la condivisione (non solo dei dati, ma anche dei servizi) diventa una necessità per ottimizzare quanto disponibile, senza compromettere la qualità degli interventi assistenziali.

In questo contesto, l’inestimabile patrimonio informativo dell’Istituto viene messo al servizio del welfare nazionale, a tutti i livelli, aprendolo a scenari di “cooperazione interistituzionale”, che vedono l’INPS come un «Data Hub» e «Service Hub», che può essere utilizzato dai diversi welfare provider per conoscere meglio il bisogno effettivo delle persone e progettare nuovi servizi digitali, anche in una ottica di marketplace condivisa con INPS.

il progetto «Welfare As A Service», concepito nell’ambito del PNRR INPS, vuole favorire la interoperabilità delle banche dati della Pubblica Amministrazione e la realizzazione di servizi innovativi nel settore del welfare, candidandosi come una infrastruttura strategica per lo sviluppo del sistema del welfare in Italia e per migliorarne la sua efficienza ed efficacia. A questo scopo l’INPS (quale soggetto attuatore) ha stipulato un accordo con la Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per la trasformazione digitale per la realizzazione dell’omonimo intervento relativo alla misura 1.3.1 “Piattaforma Digitale Nazionale Dati” della missione m1 - componente c1.

Il Progetto si articola essenzialmente su tre direttrici:

  • - Realizzazione e Sviluppo della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND, già prevista dal CAD) quale infrastruttura in grado di fornire gli strumenti tecnici per rendere interoperabili le banche dati della Pubblica Amministrazione. Utilizzando tale piattaforma gli Enti pubblici possono sviluppare servizi innovativi condivisi (API), anche in una logica di marketplace, pubblicandoli sul catalogo della PDND ed erogandoli o fruendoli attraverso l’apposito gateway. L’INPS vi partecipa dall’aprile 2022, attraverso la pubblicazione di diversi servizi. Tale Piattaforma rappresenta peraltro una “finestra” verso il Single Digital Gateway, per esporre servizi e dati anche a favore di cittadini e imprese degli altri Stati UE;
  • - Realizzazione di una Piattaforma di Servizi per il Welfare che consenta alla comunità digitale del welfare di realizzare, attraverso la PDND, nuovi servizi condivisi basati sulla interoperabilità delle banche dati relative agli specifici interventi in ambito di Welfare sia a livello nazionale che locale, in attuazione dell’obiettivo di condivisione e interoperabilità delle banche dati finalizzate ai nuovi servizi;
  • - Realizzazione di un cruscotto di analisi descrittive e predittive, interistituzionale per supportare i processi decisionali e la programmazione delle misure di welfare sull’intero territorio nazionale mettendo a disposizione dei decisori elementi «evidence based» utili alla programmazione e controllo della spesa, open data, verifica autocertificazioni ecc.

Il medesimo progetto si propone, inoltre, il completamento del Sistema Informativo Unitario dei Servizi Sociali (SIUSS), ossia la banca dati, gestita da INPS, per la raccolta delle informazioni relative alle prestazioni sociali erogate da tutti gli Enti centrali dello Stato, gli Enti locali, gli organismi gestori di forme di previdenza e assistenza obbligatorie. Come noto, il SIUSS oggi non è completamente alimentato dai vari providers in quanto gli Enti possono consultare solo i dati da loro stessi forniti, oltre a quelli di INPS.

Il Protocollo Sperimentale per l'istituzione di un “Punto Utente Evoluto INPS” (PUE) presso i Comuni

Il progetto nasce dalla considerazione che i Comuni italiani rappresentano una rete capillare sul territorio, attraverso la quale l’Istituto può raggiungere più agevolmente i cittadini-utenti, per realizzare una maggiore prossimità a quella fascia di utenza non in grado di utilizzare correttamente gli strumenti informatici (digital divide) e per soddisfare esigenze di informazione e consulenza senza spostamenti fisici, in un’ottica di sviluppo sostenibile.

Peraltro, la legge 241/1990, come noto, consente alle Amministrazioni Pubbliche di concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune e il “Codice dell’amministrazione digitale” (CAD) disciplina l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per la realizzazione degli obiettivi di efficienza, efficacia, economicità, imparzialità, trasparenza e semplificazione propri delle Pubbliche Amministrazioni.

Su tali basi è nata l’idea del “Punto Utente Evoluto”, quale sportello telematico dell’Istituto - attivabile presso i locali dei Comuni disponibili ed interessati a sperimentarlo - tramite il quale l’utente può entrare in contatto con un funzionario dell’INPS in modalità “web meeting” e usufruire dei servizi erogati dall’Istituto anche laddove l’Istituto non sia fisicamente presente ovvero esista un digital divide da superare.

Così, a seguito della sottoscrizione di un protocollo, il Comune metterà a disposizione presso un proprio locale la strumentazione necessaria al “web meeting” e, con un proprio Operatore opportunamente abilitato, potrà supportare il cittadino, sia per la prenotazione di un appuntamento con la Sede di competenza in cui è ubicato il Punto Utente, sia per le necessità emergenti nel corso dell’incontro, anche in vista dell’erogazione delle prestazioni.

Il Progetto Polis- “Case dei servizi di cittadinanza digitale”

L'obiettivo del Progetto è di promuovere la coesione economica, sociale e territoriale in relazione ai piccoli centri urbani e nelle aree interne del Paese, contribuendo al loro rilancio attraverso, anzitutto, la realizzazione di uno “sportello unico” di prossimità che assicuri ai cittadini dei Comuni più piccoli la possibilità di fruire di tutti i servizi pubblici, in modalità digitale, per il tramite di un unico punto di accesso alla piattaforma di servizio multicanale di Poste Italiane. Si tratta, quindi, di un punto di accesso dislocato e sicuro nei territori più difficilmente raggiungibili per la diffusione e la fruibilità dei servizi digitali tra i cittadini superando il digital divide.

L’intervento coinvolgerà infatti 4.800 Uffici Postali in 4.764 Comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti, nel 100% delle 72 aree interne del Paese. Nell’ambito del Progetto sarà realizzata anche la più ampia rete nazionale di spazi di co-working, nei Capoluoghi di Provincia e in altri centri di medie dimensioni. Si prevede infatti la realizzazione di 250 “Spazi per l’Italia” con oltre 5.000 postazioni di lavoro, spazi di riunione, servizi condivisi, aree dedicate a eventi e formazione.

Il 30 settembre 2022 Poste Italiane ha sottoscritto un’apposita Convenzione con il Ministero dello Sviluppo Economico per la realizzazione del progetto.

La Convenzione sottoscritta prevede l’erogazione su infrastrutture fisiche e digitali di Poste Italiane, nei comuni interessati dal progetto, dei servizi delle pubbliche amministrazioni aderenti; inoltre, il Ministero dello Sviluppo Economico, in qualità di amministrazione titolare, sentito il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e d’intesa con il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri stipulerà convenzioni a titolo gratuito per rendere accessibili i servizi di competenza delle predette amministrazioni per il tramite di uno «sportello unico» di prossimità nel territorio utilizzando, a tal fine, la propria infrastruttura tecnologica e territoriale.