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Convenzione INPS-SOSE

Convenzione INPS-SOSE

Gli indici di affidabilità contributiva

di Marinella Perrini

 

É stata recentemente rinnovata la convenzione tra l’INPS, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, l’Agenzia delle Entrate, la Guardia di Finanza, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e SOSE – Soluzioni per il sistema economico S.p.A., che si sono impegnati a condividere l’esperienza sui profili di rischio connessi al mercato del lavoro e a collaborare per conseguire una razionalizzazione delle modalità di scambio delle informazioni per la predisposizione di indici di affidabilità contributiva.

L’obiettivo è quello di mettere in luce le differenze tra la forza lavoro dichiarata dalle imprese e la forza lavoro stimata sulla base dell’integrazione dei dati in possesso degli enti attori della convenzione e l’acquisizione automatizzata di dati di bilancio e di natura fiscale dei soggetti contribuenti.

La sperimentazione del calcolo degli indicatori di affidabilità contributiva è stata avviata a dicembre 2021 con la realizzazione di ISAC, ovvero di un indice sintetico finalizzato a misurare l’attendibilità dei datori di lavoro in ordine alle dichiarazioni contributive e all’emersione del lavoro nero, oltre che delle basi imponibili e del lavoro fittizio.

ISAC è composto da una serie di indicatori che possono essere distinti in:

  • elementari, costruiti sulla base di informazioni amministrative che individuano l’affidabilità sulla base di una distribuzione statistica e le anomalie come scostamento dalla mediana della distribuzione;
  • complessi, basati su stime econometriche del valore teorico dell’input di lavoro, definite su modelli di business rappresentativi per settore. In questo caso la stima dell’anomalia viene effettuata sulla base della distanza tra il valore teorico dell’input e il valore dichiarato dalle imprese.

L’indicatore ISAC è già stato testato sui settori “commercio all’ingrosso” e “commercio al dettaglio alimentare”, con riferimento all’anno 2019, e nei confronti delle micro, piccole e medie imprese (MPMI) che presentano una dichiarazione ISA.