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I lavoratori precoci: il decollo della Quota 41

I lavoratori precoci: il decollo della Quota 41

A partire da quest’anno gli accessi a pensione anticipata diventano tre: 41 anni e 10 mesi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini e, per i lavoratori precoci di qualunque sesso, 41 anni.

A cura di Romano Benini

A partire da quest’anno gli accessi a pensione anticipata (la nuova versione della pensione di anzianità contributiva inaugurata dal Ministro Fornero) diventano tre: 41 anni e 10 mesi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini e, per i lavoratori precoci di qualunque sesso, 41 anni. Il nuovo accesso è stato stabilito dalla legge di stabilità del 2017 e ha risentito degli stessi identici ritardi patiti dalla tabella di marcia dell’Ape Sociale. Il DPCM n. 87 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 16 giugno ha finalmente fornito le misure attuative necessarie per consentire la partenza della cd. Quota 41; contemporaneamente, INPS ha diffuso la Circolare n.99 che ha chiarito gli adempimenti necessari agli assicurati per accedere alla pensione ‘precoce’.

Chi ha almeno 12 mesi di contribuzione da lavoro effettivo prima dei 19 anni di età e rientra in una delle quattro categorie alternative quasi identiche a quelle degli Apisti Social (disoccupazione con esaurimento da 3 mesi della Naspi, caregivers di parenti disabili in situazione di gravità, disabili con riduzione della capacità lavorativa almeno del 74% e lavoratori addetti a mansioni usuranti) potrà richiedere la prima domanda di certificazione per accesso a pensione precoce entro il 15 luglio prossimo se maturerà anche il requisito contributivo di 41 anni di contributi entro il 2017; la seconda finestra si chiuderà invece alla fine di novembre; dal prossimo anno invece, la prima finestra di richiesta di accertamento dei requisiti si concluderà il 1° marzo di ogni anno. I 41 anni di contributi saranno bloccati fino al 2018 incluso, dal 2019 ricomincerà ad incrementare il requisito contributivo per effetto degli scatti biennali di adeguamento a speranza di vita. Sui contributi utili al raggiungimento della quota, INPS ha chiarito come sarà possibile utilizzare il nuovo cumulo contributivo, considerando non solo i contributi accantonato presso tutte le Gestioni INPS, considerando anche quelli maturati nelle Casse Professionali per iscritti ad albo. Dal momento che la misura, pur essendo strutturale, è sottoposta a un plafond annuo di fondi pubblici, INPS ha chiarito i due criteri di priorità che saranno osservati nelle risposte a domanda di certificazione dei requisiti che saranno inviate ai richiedenti entro la metà di ottobre (per chi avrà fatto richiesta entro luglio) o comunque entro la fine di ogni anno: data di maturazione dei requisiti pensionistici e, in via accessoria, la data di invio della domanda di certificazione.