L’assegno di ricollocazione: chi ne ha diritto

L’articolo 23 del decreto legislativo 150/2015 è volto a ridisegnare la normativa e gli strumenti per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e l’incentivazione dell’occupazione stabile.
Di Roberta Manca
L’articolo 23 del decreto legislativo 150/2015, in materia di servizi per il lavoro e politiche attive (coordinate dall’ANPAL), è volto a ridisegnare la normativa e gli strumenti per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e l’incentivazione dell’occupazione stabile.
Con questo obiettivo è stato pensato l'assegno di ricollocazione: uno strumento di politica attiva, appunto, non a sostegno del reddito, che ha la funzione di rendere più celere la ricerca di lavoro ai soggetti disoccupati offrendo un servizio personalizzato e intensivo di assistenza presso i centri per l'impiego o enti autorizzati, tra i quali la Fondazione Consulenti per il Lavoro. Può essere richiesto dalle persone prive di un lavoro e percettori dell’indennità Naspida almeno 4 mesi.
Il Jobs Act ha previsto una profilazione dei soggetti percettori dell’assegno di ricollocazione in base alla possibilità di essere ri-occupati. L'importo dell’assegno oscilla da un minimo di 1000.00 euro ad un massimo di 5000.00 euro, e viene stabilito attraverso un algoritmo basato sulla congiunzione tra curriculum del soggetto disoccupato, il livello di scolarizzazione, l’area geografica di residenza, le competenze professionali precedentemente acquisite e altre variabili.
Il risultato di questo algoritmo sarà un punteggio da 0 a 1, che permetterà la determinazione della cifra spettante al disoccupato: punteggio pari a 1 per i profili che hanno serie difficoltà di reinserimento nel mercato del lavoro, e punteggio pari a 0 per i profili più semplici da ricollocare.
L’assegno di ricollocazione potrà essere speso presso un centro per l’impiego o un’agenzia privata accreditata per acquisire servizi finalizzati al reinserimento nel mondo del lavoro.
In accordo con le Regioni, la politica attiva nazionale dell'assegno di ricollocazione è oggetto di una iniziale sperimentazione che interessa circa 30.000 potenziali beneficiari, che verranno avvisati tramite sms sul proprio cellulare, tramite posta elettronica o lettera raccomandata.
A chi riceverà l’avviso verrà chiesto di completare la registrazione sul sito dell’Anpal, inserendo i dati amministrativi mancanti, compreso il titolo di studio e la dichiarazione di immediata disponibilità (Did).
I soggetti destinatari dovranno impegnarsi a svolgere le attività individuate dai tutor e ad accettare le offerte di lavoro congrue. Il rifiuto di un’offerta di lavoro congrua fa perdere il diritto a ricevere l’assegno di disoccupazione Naspi.