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Certificazione Unica 2017

Certificazione Unica 2017

L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio sito la bozza del modello di Certificazione Unica 2017 relativo ai redditi 2016.

Di Luca Prevedini


L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio sito la bozza del modello di Certificazione Unica 2017 relativo ai redditi 2016.

L'obbligo di trasmissione telematica delle certificazioni deve essere ottemperato, come lo scorso anno, entro il 7 marzo. Il termine di consegna dei modelli ai percettori dei redditi è stato invece posticipato di un mese portando così la data ultima per adempiere a tale dovere al 31 marzo 2017.

L'obbligo di trasmissione della certificazione unica è entrato in vigore dall'anno 2015: per il periodo d'imposta 2014 i sostituti d'imposta hanno dovuto trasmettere in modo telematico all'Agenzia delle Entrate le certificazioni dei redditi di lavoro dipendente, di lavoro autonomo e dei redditi diversi. Sono infatti tenuti all'invio telematico,direttamente o tramite un intermediario abilitato, coloro che nell’anno precedente quello di riferimento hanno corrisposto somme o valori soggetti a ritenuta alla fonte, ai sensi degli artt. 23, 24, 25, 25-bis, 25-ter del D.P.R. n. 600/1973 e 33, comma 4, del D.P.R. n. 42/1988. Sono inoltre tenuti ad inviare il flusso coloro che hanno corrisposto contributi previdenziali e assistenziali dovuti all’INPS e premi assicurativi dovuti all’INAIL.

La finalità della CU è di riepilogare i redditi corrisposti nel periodo di certificazione, le ritenute erogate, le detrazioni effettuate, i dati previdenziali e assistenziali relativi alla contribuzione versata e dovuta oltre all'importo dei contributi previdenziali e assistenziali a carico del lavoratore versati agli enti previdenziali.

Le novità introdotte nella nuova versione (anno 2017 – redditi 2016) sono le seguenti:

  • - il premio di risultato: la legge di stabilità 2016 ha introdotto un'imposta sostitutiva dell'Irpef e delle relative addizionali del 10 per cento per i premi di risultato erogati dalle aziende ai propri dipendenti. Avevano diritto per l'anno 2016 a tale agevolazione i lavoratori dipendenti del settore privato con reddito inferiore per l'anno 2015 inferiore a 50.000 euro.

  • - il trattamento dei redditi soggetti al regime speciale relativo ai redditi di lavoro dipendente prodotti in Italia da soggetti che trasferiscono nel territorio dello Stato italiano la propria residenza e che concorrono alla formazione del reddito complessivo entro il 70% del suo ammontare;

  • - la gestione dei rimborsi di beni e servizi non soggetti a tassazione.