Loading color scheme

Le novità sul collocamento obbligatorio

Le novità sul collocamento obbligatorio

Lo scorso 8 ottobre è entrato in vigore il decreto correttivo del Jobs Act (D.lgs. 185/2016) che apporta alcune modifiche alla legge 68/1999 in materia di collocamento obbligatorio.

A cura di Simone Cagliano

Lo scorso 8 ottobre è entrato in vigore il decreto correttivo del Jobs Act (D.lgs. 185/2016) che apporta alcune modifiche alla legge 68/1999 in materia di collocamento obbligatorio (già oggetto di precedenti modifiche ad opera del D.lgs. 151/2015). Con l’art. 5, comma 1, viene introdotta la possibilità di computare nelle quote di riserva i lavoratori già disabili prima della costituzione del rapporto di lavoro anche se non assunti tramite il collocamento obbligatorio che abbiano una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 60% (non più soltanto superiore 60%) oltre a tutti i soggetti che possiedono minorazioni ascritte dalla prima alla sesta categoria di cui alle tabelle annesse al DPR n.195/1978 oppure disabilità intellettive e psichiche con riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%.

Nel medesimo articolo è stata aumentata sensibilmente la sanzione amministrativa da applicare al datore di lavoro che non ottempera alla copertura delle quote di assunzione obbligatorie. Questi, infatti, sarà soggetto ad una sanzione pari a cinque volte la misura del contributo esonerativo, equivalente a 153,20 euro, per ogni giorno di scopertura e per ciascun lavoratore disabile non assunto.

A tale sanzione amministrativa è però applicabile la procedura della diffida, che prevede, in relazione alla quota obbligatoria non ottemperata, la presentazione agli uffici competenti della richiesta di assunzione o la stipulazione del contratto di lavoro con la persona con disabilità avviata dagli uffici. In tal caso il datore di lavoro inadempiente sarà soggetto ad una sanzione pari a 38,30 euro per ogni giorno di mancata assunzione.

In ultimo, come previsto dal D.lgs. 151/2015, a decorrere dall’1 gennaio 2017 non sarà più concesso ai datori di lavoro, che raggiungeranno il limite di 15 lavoratori computabili, l’esenzione dall’obbligo di inserimento del soggetto riservatario fino all’assunzione del sedicesimo lavoratore. Tale obbligo insorgerà dunque in automatico al raggiungimento del limite dimensionale di 15 lavoratori dipendenti.