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Addio alle “tutele crescenti”. La Corte Costituzionale chiude al risarcimento aritmetico per i licenziamenti illegittimi

Addio alle “tutele crescenti”. La Corte Costituzionale chiude al risarcimento aritmetico per i licenziamenti illegittimi

Nell’articolo pubblicato su Leggi di Lavoro n.5/2020 l’analisi di Pasquale Staropoli della recente pronuncia

La questione di legittimità del regime delle tutele crescenti è sempre stata oggetto di ampio dibattito. Con la sentenza n.150/2020 della Corte Costituzionale, si riconferma il ruolo chiave del giudice del lavoro nella determinazione della misura di risarcimento in caso di licenziamento illegittimo. Ad esaminare la recente pronuncia Pasquale Staropoli, esperto della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, nell’articolo pubblicato sul numero di settembre-ottobre di Leggi di Lavoro. In particolare, Staropoli si sofferma sulle similarità con la precedente sentenza, la n.194/2018, con la quale la Corte aveva già dichiarato l’incostituzionalità delle tutele crescenti con riferimento all’illegittimità del licenziamento nel merito; giudizio che viene esteso anche ai casi di vizi di natura soltanto formale con la nuova pronuncia.

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