L’emergenza retributiva tra riforma della contrattazione collettiva e salario minimo legale

Sul nuovo numero di Leggi di Lavoro l'approfondimento di Michel Martone tratto dal saggio “A che prezzo”
La stretta attualità riguardante i rider, ancora privi di tutele complete, le coppie che rinunciano ad un secondo figlio e i giovani in fuga dall’Italia sono i punti di partenza della riflessione di Michel Martone, Professore ordinario di Diritto del lavoro presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma La Sapienza, sulle contraddizioni del mercato del lavoro italiano. Riflessioni contenute nel saggio “A che prezzo” di cui Leggi di Lavoro pubblica un estratto nel numero di settembre-ottobre.
Martone compie un vero e proprio excursus sulle retribuzioni dei lavoratori sacrificate da sistemi economici nazionali in concorrenza spietata tra di loro, vittime del circolo vizioso di una competizione indotta dalla globalizzazione e della creazione del mercato unico. Insufficienti le misure adottate dall’Europa e le diverse politiche adottate dai singoli paesi come l’Italia, costretta a intraprendere negli ultimi anni politiche salariali fortemente restrittive. Da qui, la necessità di una riforma, a livello nazionale e globale, che affronti l’emergenza contributiva rafforzando la contrattazione collettiva e promuovendo il diritto dei lavoratori ad un salario minimo.