Autodichiarazione per emergenza Covid-19: quali i risvolti penalistici?
Nell’articolo su Leggi di Lavoro anche le modalità di utilizzo del documento da parte dei liberi professionisti
Durante la fase di lockdown in questa fase emergenziale, gli spostamenti sono stati condizionati dall’utilizzo dello strumento dell’autodichiarazione. L’esperto della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Gaetano Pacchi, nell’articolo sul numero di maggio-giugno di Leggi di Lavoro, partendo dai primi decreti che emanavano queste disposizioni, si sofferma su due profili di rilevanza. Innanzitutto, analizza i risvolti penalistici che possono verificarsi qualora il cittadino abbia dichiarato il falso nel compilare il documento. A tal proposito, l’autore spiega che l’autodichiarazione è composta sostanzialmente di due parti: la prima che comprende le generalità e gli estremi del soggetto; la seconda dove sono riportate le informazioni inerenti al proprio stato di salute. Infine, Pacchi illustra le modalità di utilizzo del documento da parte dei liberi professionisti, una categoria di lavoratori per i quali risulta più difficile dimostrare le “comprovate esigenze lavorative”.